Lingue e vocazione

LINGUE E VOCAZIONE

Ieri notte, affacciandomi per l’ennesima volta dalla portafinestra del salotto, mi sono detto che Via Bugiardini è una strada (presente anche nel mio racconto “Alleghe” in Da luoghi lontani) che somiglia al mio modo di concepire lo spazio: un Ognidove (sempre citando l’amico Davide Sapienza) che racchiude in sé infinite varianti e sfumature – di atmosfera, di lingue e di culture in senso lato. Ultimamente, completando la prima stesura del mio romanzo post-distopico – cui ho più volte fanno cenno su questo blog e sui social -, mi sono reso conto che tutto questo vi riecheggiava abbondantemente.

Lingue
Via Bugiardini vista dal mio salotto (foto mia)

Ieri, poi, rileggendo il romanzo distopico di cui l’altro è il sequel (ovvero, sono una miniserie di due romanzi), ho trovato un riferimento di un personaggio femminile a una “lingua implicita” precedente tutte le altre, e fatta della stessa essenza del suono. Ecco perché penso che studiare musica vada di pari passo con – e alimenti – lo studio delle lingue e la pratica della scrittura. Per me, almeno, è così.

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Generi letterari e scelte artistiche

GENERI LETTERARI E SCELTE ARTISTICHE

Le riflessioni di questi giorni, riassunte soprattutto negli ultimi due post (v. qui e qui), mi hanno portato a fare un salto in avanti mentale ma anche pratico, nell’impostazione e nella stesura dei miei vari lavori in corso, ovvero la mia serie post-distopica sull’auspicata fine della società del controllo, quella noir ambientata tra Toscana e Umbria, il nuovo libro di viaggio alla ricerca di un significato nascosto, tra l’Italia e l’Europa, e soprattutto il mio saggio narrativo sui miei percorsi interiori, che diventerà una sorta di bio-autografia, come si suol dire, sulla mia vita e il mio rapporto in divenire con la dimensione dello spirito.

Generi letterari
La copertina di “Tolkien. La Luce e l’Ombra”, con un’illustrazione tratta da un quadro di mio padre Giorgio Agnoloni

Questo mi ha portato a riflettere sui generi letterari, che, fin da quando ho iniziato a scrivere, componendo diversi saggi sulla letteratura di J.R.R. Tolkien – l’ultimo dei quali, in realtà, è una curatela-traduzione-compartecipazione a una raccolta di studi italo-inglese dal titolo Tolkien. La Luce e l’Ombra (Kipple Officina Libraria) – per me sono sempre stati diverse modalità di approccio all’unica realtà, fisico-energetico-spirituale, ovvero all’Holos che è tutto ciò che esiste. Non diversamente, in questo, dai generi musicali o dagli stili pittorici.

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Musica e scrittura

MUSICA E SCRITTURA

Musica e scrittura

Io quando scrivo ascolto spesso musica, per lo più strumentale. Non mi aiuta solo a concentrarmi. Mi dà la spinta necessaria per mettere da parte il mondo – cosa indispensabile per poterne parlare (tanto quanto è l’immergersi in esso prima di scrivere).

Nel dedicarmi al mio nuovo romanzo post-distopico, mi sono di grande aiuto alcuni pezzi del Maestro Ganesh Del Vescovo inclusi nel suo ultimo concerto al Florence Guitar Festival. Del resto, ascoltando “Canzone per Clara Shanti” (v. video sotto), splendido brano del Maestro, avevo già in precedenza trovato una fetta importante dell’ispirazione per un mio romanzo ancora inedito (che infatti gli ho dedicato), immerso nei misteri della natura e della storia.

Prossimamente, sarà per me un privilegio affrontare quel pezzo da studente di chitarra.

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Traduzione scrittura musica

TRADUZIONE SCRITTURA MUSICA

Ho deciso di aprire una sezione blog, all’interno del mio sito, per condividere non solo notizie inerenti ai miei libri e alle mie pubblicazioni, ma riflessioni sulla scrittura, la traduzione, la musica (che pure studio, attraverso la pratica della chitarra classica, ma questa da dilettante) e le vie dell’arte e della consapevolezza.

Do quindi il benvenuto a tutti voi con qualche considerazione pubblicata qualche giorno fa su social media.

Traduzione, scrittura

Ieri sera mi esercitavo con la chitarra (che, come forse sapete, studio da dilettante e considero un’ottima scuola di scrittura, cosa di cui sono grato al Maestro Ganesh Del Vescovo). Insomma, suonavo, e a un certo punto ho voluto riprendere in mano un pezzo che avevo accantonato da un bel po’ di tempo, e che in precedenza sapevo a memoria.

Ora, una delle cose più difficili, nella chitarra, è leggere la musica, cosa in cui, alla base, non è che io sia un fenomeno. A ogni nota, infatti, non corrisponde un solo tasto, come nel pianoforte, ma varie possibili posizioni, lungo la tastiera, sulle diverse corde, e a seconda dei casi conviene di più scegliere quelle più basse o quelle più alte.

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