Pécs sotto la pioggia

PÉCS SOTTO LA PIOGGIA

Arriva la pioggia a Pécs e la scrittura si fa più intima, sempre ai tavolini del caffè del Teatro delle Marionette (Bóbita Bábszinház), mentre fuori si alza il vento e iniziano a cadere gocce sempre più fitte. Sto entrando in una dimensione fuori dalle normali coordinate spazio-temporali, che è precisamente quella in cui sto ambientando il mio romanzo di viaggio. Al tempo stesso, mi accorgo che tutto questo rientra nel mio ambientarmi qua. Già ho parlato di come l’indecifrabilità (per adesso) della lingua ungherese abbia creato una sorta di bolla intorno a me. Ma, giunto al quinto giorno di residenza, posso dire che le persone che incontro, gentili e riservate, conciliano la mia concentrazione e mi accolgano con un senso di rispetto che somiglia un po’ al “ritenuto” delle note musicali: dietro, percepisci un’intensità che ti si rivelerà quando scoprirai certi codici, linguistici ma non solo. E la cosa mi piace. Certo, al caffè c’è stato un gran movimento di ragazzi e ragazze – coinvolti, credo, in qualche spettacolo o attività educativa legata al teatro. Ma niente mi veramente ha disturbato, a parte un inopinato calabrone, che per qualche minuto ha risvegliato la mia fobia per gli insetti dotati di pungiglione, venendo poi allontanato dal barista.

Pécs (Bobina)
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Diario di viaggio ungherese (da Pécs)

DIARIO DI VIAGGIO UNGHERESE (DA PÉCS)

Sono trascorsi i primi tre giorni della mia residenza letteraria a Pécs, organizzata dallo Hungarian Writers’ Residence Programme, e già il mio lavoro qui sta assumendo una fisionomia chiara. Procedo dunque col mio diario di viaggio ungherese.

diario di viaggio Pécs 1

Come immaginavo, le prime esplorazioni di questa splendida città dal fascino artistico-architettonico frammisto e come sospeso tra le atmosfere mitteleuropee e quelle di un Oriente giusto a un passo, hanno innescato un improvviso sviluppo del mio nuovo romanzo di viaggio, che sarà in parte ambientato proprio qui, ma – come sto già vedendo – si articolerà attraverso una trama “fisica” che porterà il protagonista ad attraversare mezza Europa, e una mentale, fatta di una sua esplorazione da un lato di se stesso, dall’altro dell’Europa (e in particolare dell’Italia) per come si è evoluta a cavallo degli anni della pandemia.

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Viaggio in Ungheria (e scrittura)

VIAGGIO IN UNGHERIA (E SCRITTURA)

L’accoglienza ieri a Pécs, in Ungheria, presso lo Zsolnay Cultural Quarter (di seguito, varie mie foto), da parte dell’organizzazione dello Hungarian Writers’ Residence Program, è stata perfetta. Un grosso grazie in particolare a Károly Méhes e a sua moglie per averci ricevuti!

Viaggio in Ungheria

Da oggi inizierò a dedicarmi alla parte ungherese del mio romanzo di viaggio. Per il momento l’impressione che ho avuto è di un paese dalle meravigliose campagne e di una città – di cui ho visto solo questo quartiere culturale, nato dalla ristrutturazione di un’antica manifattura di ceramica – dalla vivace e raffinata vita culturale (qui accanto ci sono varie facoltà universitarie, una scuola di musica, un jazz club e un teatro delle marionette).

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Ungheria, residenza e reading

UNGHERIA, RESIDENZA E READING

Tempo fa vi ho detto che stavo provando a imparare qualcosa della lingua ungherese. Impresa apparentemente impossibile e che va ancora avanti – ho fiducia nella lentezza e costanza dell’apprendimento. Il motivo, comunque, era questo: ovvero, il fatto che a giugno sarò ospite di una residenza letteraria a Pécs, in Ungheria, organizzata dal Petőfi Literary Fund per lo Hungarian Writers’ Residence Program. Ringrazio tutti loro per avermi scelto e per l’ospitalità, e in particolare Méhes Károly, che è sempre disponibilissimo a rispondere alle mie domande.

Al termine di questa residenza, dove sarò impegnato a lavorare a un romanzo di viaggio (e non solo) che trarrà alimento dal percorso per arrivare in Ungheria e dal soggiorno lì, mi sposterò a Szeged, città non lontana dal confine serbo, dove ritroverò l’amico poeta Roland Orcsik, conosciuto nella mia prima residenza letteraria in assoluto, nel 2014 presso “Zvona i nari” (in Croazia, non lontano da Pola).

Roland ha organizzato un reading, cui parteciperò (leggendo mie cose in italiano e in inglese) il 19 giugno, insieme a lui e alla poetessa Orsolya Bencsik, con a seguire un’intervista – in inglese – sul mio lavoro.

Ungheria

Qui trovate la pagina evento, con la bellissima locandina e una descrizione che rispecchia in pieno lo spirito “pasoliniano” delle mie attuali riflessioni – pensando al reportage di viaggio di Pasolini La lunga strada di sabbia, ma anche alle considerazioni sociopolitiche dell’autore sulla realtà italiana – e del romanzo al quale lavorerò in Ungheria.

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Traduzione letteraria e scrittura

TRADUZIONE LETTERARIA E SCRITTURA

Ieri, insieme al mio traduttore svedese Johan Arnborg, ho tenuto la mia prima conferenza su traduzione letteraria e scrittura presso il Consiglio degli Studenti della Facoltà di Lingue romanze e antiche dell’Università di Stoccolma.

Ringrazio moltissimo Theo e tutti gli studenti che hanno organizzato l’incontro, e posto alcune foto dell’evento, che è andato benissimo, con ottima partecipazione da parte degli studenti, molto coinvolti e partecipi, con domande interessanti e capaci di ispirare. (Non li vedrete nelle immagini solo perché l’Ateneo ha norme rigorose in materia di privacy.)

Traduzione letteraria e scrittura

Un momento della conferenza insieme a Johan Arnborg (foto scattata dalla studentessa Josefin)

Vorrei condividere qui l’oggetto della riflessione condotta con loro e con Johan, che servirà da riferimento anche per il secondo appuntamento universitario, in programma il 5 maggio alle ore 14 presso l’Unione degli Studenti della Facoltà di Studi Letterari dell’Università di Uppsala (Engelska Parken, sala 6-0023) e, spero, anche per altri event simili qui e altrove. Inoltre, mi fornirà ulteriori spunti utili per il mio saggio narrativo sulle mie esperienze meditative e spirituali e, auspicabilmente, per un futuro saggio sulla traduzione.

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Premio Traduttore 2023 “La Quercia del Myr”

PREMIO TRADUTTORE 2023 “LA QUERCIA DEL MYR”

Ringrazio moltissimo gli organizzatori del Concorso letterario La Quercia del Myr per avermi scelto per il premio come Traduttore letterario del 2023 (v. qui).

È un riconoscimento che mi dà gioia, perché le lingue, insieme alla scrittura (e alla musica), sono la mia grande passione, oltre che il mio lavoro.

Premio traduttore

Il filo conduttore di tutto è suono, vibrazione, emozione-concetto: tutte varianti di quell’energia sottile che tiene insieme l’universo. Il mio microcosmo vi ruota attorno, e sapere che il lavoro di tanti anni è apprezzato è una piacevole conferma e un ulteriore stimolo a fare ancor più e meglio.

Qui trovate tutte le informazioni sulle mie traduzioni letterarie fino ad oggi.

Sanja Särman in Toscana

SANJA SÄRMAN IN TOSCANA

Questa settimana ci saranno ben tre appuntamenti letterari di seguito, tra venerdì e domenica, che mi vedranno co-protagonista come traduttore di un libro tra i più speciali di cui mi sia occupato in tutta la mia carriera: Lettere delle piante agli esseri umani di Sanja Särman, un’autrice svedese (o meglio, sino-svedese) che è prima di tutto una filosofa e un’artista, e che, con quest’opera breve ma straordinariamente intensa, scende nel segreto stesso del “pensiero” delle piante, ovvero nel nucleo di quella vibrazione naturale con cui gli esseri umani cercano goffamente di relazionarsi – salvo provare a soffocarla quando miseramente falliscono.

Sanja Särman
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Passione e Rinascita

PASSIONE E RINASCITA

Passione

Non lo nego, per me le giornate con un forte significato spirituale, come queste di Passione, sono sempre difficili. Probabilmente è perché fanno tutt’uno con i miei percorsi meditativi, che sono anch’essi spirituali.

Stanotte ho anche sognato un terremoto, leggero ma prolungato – quasi un massaggio dell’anima. Un segno di cambiamento importante, pare. Mi sono svegliato un po’ più riposato del solito – cosa rara, per quanto mi riguarda.
Di cose come queste si nutre anche la mia scrittura, anche quando è meno impegnata e introspettiva. Ma in fondo lo è sempre. Mi dicono di scrivere cose semplici, di tener conto del punto di vista del lettore. Lo faccio mentre edito, mai mentre scrivo. Le parole non sono negoziabili, e in verità sono sempre leggibili e comprensibili. Basta attivare i neuroni e aprire il cuore. Le forme, dopo, a volte possono essere ritoccate, ma neanche sempre. Non si può alterare il messaggio che “arriva”.

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Scrittura e traduzione – Le mie prossime conferenze svedesi

SCRITTURA E TRADUZIONE – LE MIE PROSSIME CONFERENZE SVEDESI

Ecco l’abstract che ho preparato per le mie prossime conversazioni (a inizio maggio) con gli studenti delle università di Stoccolma e Uppsala, in Svezia.
Come ho scritto qualche giorno fa, sarà un viaggio nella mia dimensione creativa, considerata tanto dal punto di vista di uno scrittore quanto da quello di un traduttore.
Domani (3 aprile) accennerò ad alcuni di questi aspetti anche durante il nostro webinar “Scrittori e scrittura in Italia tra lingua, luoghi e storia”, in diretta dalle 19.30 su Anticorpi letterari.

Here’s the abstract I’ve prepared for my forthcoming talks (in early May) with the students at the universities of Stockholm and Uppsala, in Sweden.
As I wrote a few days ago, it will be a journey in my creative dimension, seen form both a writer’s and a translator’s viewpoint.
Tomorrow (April 3rd) I will also hint at some of these aspects during our webinar “Scrittori e scrittura in Italia tra lingua, luoghi e storia”, live from 7.30 pm on Anticorpi letterari.

Scrittura e traduzione
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Voci e Stoccolma

VOCI E STOCCOLMA

Quando scrivo, e in fondo anche quando traduco, cerco di rendermi il più possibile “tramite”, veicolo di una vibrazione-suono (sia che parta dal testo di un altro autore, come nel caso dello splendido romanzo di Amir Valle che sto traducendo dallo spagnolo e che uscirà in Italia a inizio autunno, sia che parta dal mio profondo, o forse dall’universo implicato di David Bohm – poco cambia).

Spesso quello che scrivo è veicolato dalle mie meditazioni, e spesso in sintonia con quanto emerge dalle terapie bioenergetiche che faccio col mio naturopata – che infatti ha pure ispirato il protagonista di un mio nuovo romanzo ancora inedito -, oltre che con le mie letture, i miei viaggi e i miei autonomi percorsi spirituali.

Voci
Un momento della presentazione di ieri a Bologna a La confraternita dell’uva (scattata dal libraio Giorgio)

Ieri, a Bologna, dopo la presentazione di Da luoghi alla libreria indipendente La confraternita dell’uva, insieme alla giornalista Emilia Vitulano, mentre aggiungevo la mia dedica a quelle di Carlo Cuppini e Sandra Salvato in una copia di Da luoghi lontani (Arkadia Editore), cercavo di concentrarmi su una frase significativa emersa durante quei percorsi, e non riuscivo a ricordare nulla. Poi me n’è venuta una che non corrisponde appieno a quelle “ricevute”, ma ne riproduce il senso in un modo nuovo e perfettamente in linea col mio saggio (auto)narrativo in corso di stesura.

“Oltre la danza della mente, seguendo le voci”

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