Orizzonti del viaggio e delle lingue

ORIZZONTI DEL VIAGGIO E DELLE LINGUE

Continua la serie dei miei appuntamenti in giro per l’Italia sul tema Gli orizzonti del viaggio e delle lingue, nei quali parto dai luoghi evocati nei miei libri e in quelli da me tradotti per svolgere una riflessione generale sul filo sottile ma profondo che lega il lavoro di scrittura a quello di traduzione. Del resto, se seguite questo blog lo sapete fin da aprile, quando per la prima volta ho parlato di questo argomento in occasione dei miei incontri con gli studenti dell’Università di Stoccolma e di quella di Uppsala, insieme al mio traduttore svedese Johan Arnborg.

Da allora, e fino all’incontro di qualche giorno alla Biblioteca Comunale di Passignano sul Trasimeno (nella mia foto, una veduta del lungolago), il filo di questo ragionamento si è approfondito, impregnando ogni aspetto del mio lavoro letterario, sia sul fronte scrittorio che su quello traduttivo – che, come spiego durante i miei incontri con i lettori, sono per me due facce della stessa medaglia. Così non solo sto raccogliendo idee preziose per Voci oltre il buio, il saggio narrativo che sto scrivendo sulle mie esperienze meditative e spirituali – che toccherà anche e in misura cruciale la mia esperienza artistica come scrittore e traduttore -, ma presento ormai congiuntamente tutti i frutti del mio lavoro nell’una come nell’altra veste.

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Nuovi articoli

NUOVI ARTICOLI

Sono usciti da poco in rete due miei nuovi articoli: il primo – sul blog Letteratitudine – sull’esperienza di tradurre dallo spagnolo il romanzo Il santuario delle ombre di Amir Valle (da poco uscito per Golem Edizioni), e il secondo – su La Poesia e lo Spirito – su tre opere di, su e tradotta da Marino Magliani, ovvero il romanzo Il bambino e le isole (Un sogno di Calvino) (66th&2nd), l’opera critica Calvino, Biamonti, Magliani. Il racconto del paesaggio, lo sguardo, la luce (di Luigi Marfè, Claudio Panella, Luigi Preziosi e Fabrizio Scrivano) (ed. Exòrma) e il volume Islario fantastico argentino (di Salvador Gargiulo, Alejandro Winograd, Gonzalo Monterroso e Alberto Muñoz) (ed. Tarka).

Ecco un estratto del primo dei due nuovi articoli:

Nuovi articoli

“L’esperienza di tradurre Il santuario delle ombre di Amir Valle è stata una delle più intense di tutta la mia carriera. E non tanto per il rapporto di amicizia che ci lega, che pur rende sempre piacevole approcciarmi alle sue opere e mi permette di chiarire con lui vari aspetti del testo – del resto, ne avevo già avuta prova traducendo i suoi romanzi Le porte della notte e Non lasciar mai che ti vedano piangere. Intendo dire che il vero motivo è precisamente il libro. La qualità della scrittura di Amir, soprattutto ne Il santuario delle ombre, è così alta, complessa e articolata, ma al contemplo godibilissima e avvolgente, straziante e sconvolgente, lirica e perfino, a tratti, comica, da rendere impossibile qualunque distrazione. Semplicemente, ti trascina in un gorgo spaventoso e bellissimo, nel quale le parole evocano ritmi e significati con vividezza tridimensionale o forse addirittura multidimensionale.” (continua qui)

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Letteratura svedese in traduzione

LETTERATURA SVEDESE IN TRADUZIONE

Ho appena concluso la seconda stesura della traduzione di Träbild. Sussurri da Gotland di Christian Stannow, il romanzo di ambientazione medievale – frutto di una combinazione di racconti concatenati, ambientati sull’isola di Gotland – che uscirà per Ortica Editrice tra il gennaio e il febbraio del 2024, con il sostegno della Fondazione C.M. Lerici, legata all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma.

Mi sento dunque come non mai addentro a questo universo non solo linguistico, ma favolistico, storico e artistico – dato che tutti questi livelli sono sollecitati da quest’opera profondamente affascinante. E una compresenza di molteplici livelli percettivi e di pensiero anima anche l’altra opera di letteratura svedese contemporanea che ho tradotto quest’anno sempre per Ortica, ovvero Lettere delle piante agli esseri umani di Sanja Särman, collazione ragionata di epistole “scritte” dalle molteplici voci del reame vegetale al genere umano, chiuso nella sua ottusità (con qualche replica degli uomini alle piante). Domani, mercoledì 25 ottobre, alle ore 18,30, presenterò questo libro presso il Bistrot Café a Firenze in via Aretina 100 rosso, insieme all’amico scrittore Massimiliano Scudeletti.

Letteratura svedese

Sarà una gradita occasione per scendere ancora una volta nel profondo del mistero della natura, che il libro di Sanja Särman (qui ottimamente recensito dal Prof. Francesco Improta) esalta nella sua polivalenza, perché rilevante non solo da un punto di vista botanico e biologico, ma anche filosofico, spirituale e linguistico. La natura emerge come una sorta di cartina tornasole del mondo, o di superficie fotografica sulla quale rimangono impresse, come in negativo, tutte le dinamiche della storia degli uomini, privata e collettiva.

Credo che questo sia un tratto che accomuna gran parte della letteratura svedese, nonché della cinematografia dei più grandi registi svedesi – su tutti, Ingmar Bergman, che a Fårö, l’isoletta nel nord-est di Gotland su cui si ambienta gran parte di Träbild di Christian Stannow, trascorse gli ultimi anni della sua vita. Il filo conduttore intimo di questa fetta di mondo è, a mio avviso, la sensibilità per, e direi ancor prima la prossimità alla natura. Tutto, compresa la flessuosità della pronuncia della lingua, sa di acqua e, a tratti, di pietra e legno, con le improvvise asperità di qualche suono aspirato o di frequenti suoni consonantici doppi. E tanto il regista, sceneggiatore e scrittore Stannow, che ho appena finito di tradurre, quanto la filosofa e scrittrice Sanja Särman, sanno mettere in evidenza precisamente questa dimensione della mente e dello spirito (fedelmente riflessa dalla lingua), che – guarda caso – è centrale anche per me, che nella resa italiana ho cercato di rispettarla al massimo. Anche perché proprio a Gotland, nel 2016 (come ricordo nell’ultimo capitolo del mio libro Berretti Erasmus), durante una residenza letteraria a Visby presso il Baltic Centre for Writers and Translators, ebbi modo di entrare in contatto tanto con Träbild, che mi fu donato in occasione di una visita alla tipografia Malmgrens di Fårö insieme all’amico Peter Wingquist, quanto con la stessa lingua svedese, di cui a Visby presi le prime tre lezioni.

Vi aspetto dunque domani a Firenze, e intanto colgo l’occasione per segnalarvi la bellissima intervista che Manuela Fontenova – che ringrazio molto – mi ha fatto per GialloeCucina, nella quale, partendo dal mio lavoro di traduttore, si va in realtà molto più in profondità e in estensione su tutta la mia attività letteraria.

Perugia e altro

PERUGIA E ALTRO

Di ritorno dall’ottimo incontro sul tema del viaggio presso il Centro Giovani di Sperlonga, che mi ha permesso di conoscere dei ragazzi veramente in gamba, grandi lettori e appassionati di lingue, sto organizzando altri eventi simili presso diverse biblioteche.

Il primo sarà lunedì 16 ottobre alla Biblioteca degli Arconi di Perugia (Via della Rupe, c/o ingresso scale mobili Stazione Pincetto Minimetrò) e avrà per titolo “Gli orizzonti del viaggio e delle lingue”. Sarà un’altra occasione per percorrere i luoghi dei miei libri, oltre a quelli – e alle lingue in cui sono stati scritti – delle opere da me tradotte.

Perugia

Intendo proseguire in questo itinerario di riflessione – iniziato a maggio in quel di Stoccolma – che mette insieme (perché sono insieme) scrittura e traduzione, in quanto entrambe forme di espressione del mondo interiore di un autore, che si tratti di un’opera sua o di un altro scrittore, da lui però interpretata e “trascritta” nell’atto traduttivo.

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Amir Valle, “Il santuario delle ombre”

AMIR VALLE, “IL SANTUARIO DELLE OMBRE”

Ecco la mia nuova traduzione, Il santuario delle ombre dello scrittore cubano Amir Valle, uno dei massimi esponenti della narrativa di testimonianza storico-sociale sugli aspetti più oscuri della Cuba contemporanea. È appena uscito per Golem Edizioni, ed è una storia tragica e bellissima, sul dramma dei cubani in fuga dal regime nel disperato tentativo di raggiungere la Florida (e l’illusione di una vita migliore), cadendo però vittime di uno spietato racket di “traghettatori” che invece li derubano per poi ucciderli e gettarli in mare.

Amir Valle

Un tema quanto mai attuale, corredato dall’aspetto giallistico-noir dell’indagine del poliziotto Alain Bec e del “sindaco” della mala “vecchio stile” di Habana Vieja Alex Varga – storici personaggi creati dalla penna di Amir Valle. L’autore, che in passato avevo già tradotto con i suoi romanzi Le porte della notte e Non lasciar mai che ti vedano piangere, risiede da anni a Berlino, dove svolge anche la professione di giornalista, alla base del suo approccio alla concretezza dei fatti del nostro tempo.

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Christian Stannow in (mia) traduzione

CHRISTIAN STANNOW IN (MIA) TRADUZIONE

Abbiamo avuto la conferma di un finanziamento proveniente dalla Svezia (più precisamente, dalla Fondazione C.M. Lerici, afferente all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma) per tradurre questi due libri (li trovate nella foto) dello scrittore, sceneggiatore e regista svedese Christian Stannow (v. qui). Si tratta di Träbild (un romanzo formato da racconti concatenati di ambientazione medievale, sull’isola baltica di Gotland) e di una selezione di poesie ispirate sempre da Gotland e appartenenti alla raccolta dei suoi “Versi sparsi” (Strödda Dikter). Due perle da noi poco conosciute di un autore (oggi novantenne e in gambissima) che ha realizzato dei documentari di successo negli anni ’60.

Christian Stannow

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Traduzione letteraria e scrittura

TRADUZIONE LETTERARIA E SCRITTURA

Ieri, insieme al mio traduttore svedese Johan Arnborg, ho tenuto la mia prima conferenza su traduzione letteraria e scrittura presso il Consiglio degli Studenti della Facoltà di Lingue romanze e antiche dell’Università di Stoccolma.

Ringrazio moltissimo Theo e tutti gli studenti che hanno organizzato l’incontro, e posto alcune foto dell’evento, che è andato benissimo, con ottima partecipazione da parte degli studenti, molto coinvolti e partecipi, con domande interessanti e capaci di ispirare. (Non li vedrete nelle immagini solo perché l’Ateneo ha norme rigorose in materia di privacy.)

Traduzione letteraria e scrittura

Un momento della conferenza insieme a Johan Arnborg (foto scattata dalla studentessa Josefin)

Vorrei condividere qui l’oggetto della riflessione condotta con loro e con Johan, che servirà da riferimento anche per il secondo appuntamento universitario, in programma il 5 maggio alle ore 14 presso l’Unione degli Studenti della Facoltà di Studi Letterari dell’Università di Uppsala (Engelska Parken, sala 6-0023) e, spero, anche per altri event simili qui e altrove. Inoltre, mi fornirà ulteriori spunti utili per il mio saggio narrativo sulle mie esperienze meditative e spirituali e, auspicabilmente, per un futuro saggio sulla traduzione.

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Lingua svedese e altre riflessioni

LINGUA SVEDESE E ALTRE RIFLESSIONI

Lo svedese è l’ultima lingua (finora) che ho studiato, e l’ho amata fin dall’inizio per la sua musicalità, anche se la comprensione orale e la pronuncia sono toste. Tra l’anno scorso e questo ho tradotto – ed è da poco uscita – la raccolta di epistole di Sanja Särman Lettere dalle piante agli esseri umani (per Ortica Editrice), di cui abbiamo parlato in varie occasioni e che sta andando benissimo sia come recensioni (ricordo con particolare affetto quella del Prof. Francesco Improta), sia come risposte da parte dei lettori.

In attesa della prossima presentazione italiana, il 17 maggio alle 18,30 al Giardino delle Rose a Firenze, con Paolo Ciampi, la settimana prossima (il 4 maggio) lo presenterò a Stoccolma con l’Autrice presso Rönnels Antikvariat (Birger Jarlsgatan 32) (alle ore 17), con l’intervento musicale del gruppo Blomsterunge.

Lingua svedese

A parte ciò, nei giorni immediatamente precedenti e successivi interverrò a due incontri universitari sul tema della traduzione letteraria, collegata alla scrittura e al suono:

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Scrittura e traduzione – Le mie prossime conferenze svedesi

SCRITTURA E TRADUZIONE – LE MIE PROSSIME CONFERENZE SVEDESI

Ecco l’abstract che ho preparato per le mie prossime conversazioni (a inizio maggio) con gli studenti delle università di Stoccolma e Uppsala, in Svezia.
Come ho scritto qualche giorno fa, sarà un viaggio nella mia dimensione creativa, considerata tanto dal punto di vista di uno scrittore quanto da quello di un traduttore.
Domani (3 aprile) accennerò ad alcuni di questi aspetti anche durante il nostro webinar “Scrittori e scrittura in Italia tra lingua, luoghi e storia”, in diretta dalle 19.30 su Anticorpi letterari.

Here’s the abstract I’ve prepared for my forthcoming talks (in early May) with the students at the universities of Stockholm and Uppsala, in Sweden.
As I wrote a few days ago, it will be a journey in my creative dimension, seen form both a writer’s and a translator’s viewpoint.
Tomorrow (April 3rd) I will also hint at some of these aspects during our webinar “Scrittori e scrittura in Italia tra lingua, luoghi e storia”, live from 7.30 pm on Anticorpi letterari.

Scrittura e traduzione
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Scrittori e scrittura in Italia tra lingua, luoghi e storia

SCRITTORI E SCRITTURA IN ITALIA TRA LINGUA, LUOGHI E STORIA

Scrittori

Lunedì 3 aprile alle 19,30, su Anticorpi letterari, potrete seguire in diretta un webinar da me organizzato insieme alla Prof.ssa Dorota Karwacka-Pastor, direttrice dell’Italianistica dell’Università di Danzica, che avrà per tema “Scrittori e scrittura in Italia tra lingua, luoghi e storia”.

Io farò da anfitrione e psicopompo qual sono 😃 e dirò la mia, ma avremo con noi diversi ospiti (avrei voluto coinvolgerne di più, ma purtroppo il tempo a disposizione non poteva estendersi troppo): Marino Magliani, Paolo Ciampi, Sandra Salvato, Carlo Cuppini, Karolina Kopańska, Leonardo Masi, Gabriele Fredianelli.

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