Orizzonti del viaggio e delle lingue

ORIZZONTI DEL VIAGGIO E DELLE LINGUE

Continua la serie dei miei appuntamenti in giro per l’Italia sul tema Gli orizzonti del viaggio e delle lingue, nei quali parto dai luoghi evocati nei miei libri e in quelli da me tradotti per svolgere una riflessione generale sul filo sottile ma profondo che lega il lavoro di scrittura a quello di traduzione. Del resto, se seguite questo blog lo sapete fin da aprile, quando per la prima volta ho parlato di questo argomento in occasione dei miei incontri con gli studenti dell’Università di Stoccolma e di quella di Uppsala, insieme al mio traduttore svedese Johan Arnborg.

Da allora, e fino all’incontro di qualche giorno alla Biblioteca Comunale di Passignano sul Trasimeno (nella mia foto, una veduta del lungolago), il filo di questo ragionamento si è approfondito, impregnando ogni aspetto del mio lavoro letterario, sia sul fronte scrittorio che su quello traduttivo – che, come spiego durante i miei incontri con i lettori, sono per me due facce della stessa medaglia. Così non solo sto raccogliendo idee preziose per Voci oltre il buio, il saggio narrativo che sto scrivendo sulle mie esperienze meditative e spirituali – che toccherà anche e in misura cruciale la mia esperienza artistica come scrittore e traduttore -, ma presento ormai congiuntamente tutti i frutti del mio lavoro nell’una come nell’altra veste.

Leggi tutto “Orizzonti del viaggio e delle lingue”

Il santuario delle ombre recensito da Francesco Improta

IL SANTUARIO DELLE OMBRE RECENSITO DA FRANCESCO IMPROTA

Su RPLibri è uscita una bellissima recensione del Prof. Francesco Improta del romanzo da me tradotto Il santuario delle ombre dello scrittore cubano Amir Valle (recentemente uscito per Golem Edizioni). Cito l’inizio del pezzo, ringraziando il Prof. Improta per le parole che ha speso sul mio lavoro di traduzione e rimandandovi al sito per la versione integrale:

“Da poco più di un mese è arrivato in libreria, nella sontuosa traduzione di Giovanni Agnoloni, Il santuario delle ombre di Amir Valle, scrittore cubano che attualmente vive e lavora a Berlino. Come si può leggere sul suo sito internet, “Amir non abita (più) a Cuba ma Cuba abita (sempre) in lui”, nel senso che egli è visceralmente legato alla sua terra d’origine e non può prescindere da essa. Non solo i suoi libri, di fiction o di saggistica poco importa, sono ambientati a Cuba ma affrontano anche e soprattutto i problemi e le contraddizioni, le aspettative e le delusioni, la corruzione e le paure di quest’isola caraibica. Ne Le Porte della notte, tradotto sempre da Agnoloni e pubblicato in Italia nel 2013, un anno dopo Non lasciar mai che ti vedano piangere, Valle aveva affrontato una delle piaghe peggiori del nostro tempo, la pedofilia spesso contrabbandata sotto l’etichetta, già di per sé disdicevole e vergognosa, di turismo sessuale così diffuso nell’America centrale e meridionale, qui, ne Il santuario delle ombre,  denuncia un fenomeno ancora più drammatico: la fuga dei cubani dal regime, nell’illusione di un futuro migliore, che finiscono vittime dei cosiddetti traghettatori che li derubano, li uccidono e li gettano a mare (si parla di oltre 20.000 cubani finiti in questo modo). Alla storia reale, corredata da fatti realmente accaduti e personaggi veramente esistiti, che ha non poche consonanze con le migrazioni verso l’Europa di africani disperati che cercano di sfuggire alla guerra o alla miseria e che spesso diventano cibo per i pesci del Mediterraneo, s’intreccia una vicenda di fantasia, a mezzo tra l’inchiesta giornalistica e il noir.”

Il santuario delle ombre
Leggi tutto “Il santuario delle ombre recensito da Francesco Improta”

Letteratura svedese in traduzione

LETTERATURA SVEDESE IN TRADUZIONE

Ho appena concluso la seconda stesura della traduzione di Träbild. Sussurri da Gotland di Christian Stannow, il romanzo di ambientazione medievale – frutto di una combinazione di racconti concatenati, ambientati sull’isola di Gotland – che uscirà per Ortica Editrice tra il gennaio e il febbraio del 2024, con il sostegno della Fondazione C.M. Lerici, legata all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma.

Mi sento dunque come non mai addentro a questo universo non solo linguistico, ma favolistico, storico e artistico – dato che tutti questi livelli sono sollecitati da quest’opera profondamente affascinante. E una compresenza di molteplici livelli percettivi e di pensiero anima anche l’altra opera di letteratura svedese contemporanea che ho tradotto quest’anno sempre per Ortica, ovvero Lettere delle piante agli esseri umani di Sanja Särman, collazione ragionata di epistole “scritte” dalle molteplici voci del reame vegetale al genere umano, chiuso nella sua ottusità (con qualche replica degli uomini alle piante). Domani, mercoledì 25 ottobre, alle ore 18,30, presenterò questo libro presso il Bistrot Café a Firenze in via Aretina 100 rosso, insieme all’amico scrittore Massimiliano Scudeletti.

Letteratura svedese

Sarà una gradita occasione per scendere ancora una volta nel profondo del mistero della natura, che il libro di Sanja Särman (qui ottimamente recensito dal Prof. Francesco Improta) esalta nella sua polivalenza, perché rilevante non solo da un punto di vista botanico e biologico, ma anche filosofico, spirituale e linguistico. La natura emerge come una sorta di cartina tornasole del mondo, o di superficie fotografica sulla quale rimangono impresse, come in negativo, tutte le dinamiche della storia degli uomini, privata e collettiva.

Credo che questo sia un tratto che accomuna gran parte della letteratura svedese, nonché della cinematografia dei più grandi registi svedesi – su tutti, Ingmar Bergman, che a Fårö, l’isoletta nel nord-est di Gotland su cui si ambienta gran parte di Träbild di Christian Stannow, trascorse gli ultimi anni della sua vita. Il filo conduttore intimo di questa fetta di mondo è, a mio avviso, la sensibilità per, e direi ancor prima la prossimità alla natura. Tutto, compresa la flessuosità della pronuncia della lingua, sa di acqua e, a tratti, di pietra e legno, con le improvvise asperità di qualche suono aspirato o di frequenti suoni consonantici doppi. E tanto il regista, sceneggiatore e scrittore Stannow, che ho appena finito di tradurre, quanto la filosofa e scrittrice Sanja Särman, sanno mettere in evidenza precisamente questa dimensione della mente e dello spirito (fedelmente riflessa dalla lingua), che – guarda caso – è centrale anche per me, che nella resa italiana ho cercato di rispettarla al massimo. Anche perché proprio a Gotland, nel 2016 (come ricordo nell’ultimo capitolo del mio libro Berretti Erasmus), durante una residenza letteraria a Visby presso il Baltic Centre for Writers and Translators, ebbi modo di entrare in contatto tanto con Träbild, che mi fu donato in occasione di una visita alla tipografia Malmgrens di Fårö insieme all’amico Peter Wingquist, quanto con la stessa lingua svedese, di cui a Visby presi le prime tre lezioni.

Vi aspetto dunque domani a Firenze, e intanto colgo l’occasione per segnalarvi la bellissima intervista che Manuela Fontenova – che ringrazio molto – mi ha fatto per GialloeCucina, nella quale, partendo dal mio lavoro di traduttore, si va in realtà molto più in profondità e in estensione su tutta la mia attività letteraria.

Christian Stannow in (mia) traduzione

CHRISTIAN STANNOW IN (MIA) TRADUZIONE

Abbiamo avuto la conferma di un finanziamento proveniente dalla Svezia (più precisamente, dalla Fondazione C.M. Lerici, afferente all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma) per tradurre questi due libri (li trovate nella foto) dello scrittore, sceneggiatore e regista svedese Christian Stannow (v. qui). Si tratta di Träbild (un romanzo formato da racconti concatenati di ambientazione medievale, sull’isola baltica di Gotland) e di una selezione di poesie ispirate sempre da Gotland e appartenenti alla raccolta dei suoi “Versi sparsi” (Strödda Dikter). Due perle da noi poco conosciute di un autore (oggi novantenne e in gambissima) che ha realizzato dei documentari di successo negli anni ’60.

Christian Stannow

Leggi tutto “Christian Stannow in (mia) traduzione”

Traduzioni e rispetto

TRADUZIONI E RISPETTO

Tra ieri e oggi, facendo lo slalom fra la traduzione del romanzo francese in corso e la scrittura del romanzo La via dell’altrove, ho ripreso la pratica dello svedese e del polacco ascoltati e parlati, mediante canali Youtube dedicati e conversazioni via Skype con amici madrelingua che vivono all’estero. Una sana abitudine da me acquisita nell’osceno periodo dei lockdown – forse l’unica cosa buona che ne abbia ricavato, oltre alle tante pagine scritte in quei mesi a questo tavolo (v. prima foto).

Traduzione tavolo

Così ho riflettuto su come, per le lingue, valga la stessa cosa che vale per la chitarra classica: le “regole” contano, ma senza la pratica (dei pezzi come delle conversazioni della vita reale) servono a poco. O meglio, possono bastare per tradurre, un po’ come quando al liceo si facevano le versioni di latino e greco antico (lingue puramente teoriche), ma non per vivere. Perché le lingue, come la musica, sono cose vive. E, in definitiva, anche la traduzione, come la scrittura, beneficia moltissimo dell’abitudine di parlare gli idiomi che ne sono oggetto: il risultato è più naturale, perché entri maggiormente nello spirito dell’ambiente da cui quel testo proviene.

Leggi tutto “Traduzioni e rispetto”

Traduzione letteraria e scrittura

TRADUZIONE LETTERARIA E SCRITTURA

Ieri, insieme al mio traduttore svedese Johan Arnborg, ho tenuto la mia prima conferenza su traduzione letteraria e scrittura presso il Consiglio degli Studenti della Facoltà di Lingue romanze e antiche dell’Università di Stoccolma.

Ringrazio moltissimo Theo e tutti gli studenti che hanno organizzato l’incontro, e posto alcune foto dell’evento, che è andato benissimo, con ottima partecipazione da parte degli studenti, molto coinvolti e partecipi, con domande interessanti e capaci di ispirare. (Non li vedrete nelle immagini solo perché l’Ateneo ha norme rigorose in materia di privacy.)

Traduzione letteraria e scrittura

Un momento della conferenza insieme a Johan Arnborg (foto scattata dalla studentessa Josefin)

Vorrei condividere qui l’oggetto della riflessione condotta con loro e con Johan, che servirà da riferimento anche per il secondo appuntamento universitario, in programma il 5 maggio alle ore 14 presso l’Unione degli Studenti della Facoltà di Studi Letterari dell’Università di Uppsala (Engelska Parken, sala 6-0023) e, spero, anche per altri event simili qui e altrove. Inoltre, mi fornirà ulteriori spunti utili per il mio saggio narrativo sulle mie esperienze meditative e spirituali e, auspicabilmente, per un futuro saggio sulla traduzione.

Leggi tutto “Traduzione letteraria e scrittura”

Sanja Särman in Toscana

SANJA SÄRMAN IN TOSCANA

Questa settimana ci saranno ben tre appuntamenti letterari di seguito, tra venerdì e domenica, che mi vedranno co-protagonista come traduttore di un libro tra i più speciali di cui mi sia occupato in tutta la mia carriera: Lettere delle piante agli esseri umani di Sanja Särman, un’autrice svedese (o meglio, sino-svedese) che è prima di tutto una filosofa e un’artista, e che, con quest’opera breve ma straordinariamente intensa, scende nel segreto stesso del “pensiero” delle piante, ovvero nel nucleo di quella vibrazione naturale con cui gli esseri umani cercano goffamente di relazionarsi – salvo provare a soffocarla quando miseramente falliscono.

Sanja Särman
Leggi tutto “Sanja Särman in Toscana”

Francesco Improta recensisce “Lettere delle piante agli esseri umani”

FRANCESCO IMPROTA RECENSISCE “LETTERE DELLE PIANTE AGLI ESSERI UMANI”

Ringrazio di cuore il Prof. Francesco Improta, grande critico letterario, per questa splendida recensione, la prima che esce su Lettere delle piante agli esseri umani di Sanja Särman, il libro di epistole che ho tradotto dall’inglese e dallo svedese, appena uscito per Ortica Editrice.

Francesco Improta

Potete leggerla integralmente su RPlibri, il blog letterario curato da Rita Pacilio, a cui va la mia gratitudine per l’ospitalità.

Leggi tutto “Francesco Improta recensisce “Lettere delle piante agli esseri umani””

Le piante comunicano

LE PIANTE COMUNICANO

In uscita oggi per Ortica Editrice, Lettere delle piante agli esseri umani, dell’autrice svedese Sanja Särman, la mia nuova traduzione, da un insieme di testi (che sono epistole-e-racconti) in parte in inglese, in parte in svedese, pubblicati per la prima volta in lingua italiana.

Le piante comunicano davvero. In questo libro, infatti, in cui si entra direttamente nel pensiero e nel cuore della natura, che parla agli esseri umani impegnandoli in un dialogo in cui loro provano a risponderle.

Le piante comunicano

Ne ho parlato oggi, venerdì 24 febbraio, tra le altre cose, su TVR-Teleitalia 7Gold e Teleregione durante un’intervista nel corso della trasmissione “Linea diretta”, condotta da Francesco Nidiaci, che verteva sul tema dei luoghi e del viaggio nei miei libri e nella mia attività di traduttore e amante delle lingue. (Ringrazio ancora tutta la redazione e in particolare la giornalista Sara Sgatti, che mi ha invitato).

Ecco la registrazione della puntata, che riguarda me a partire dal minuto 28:00.

Chi non vive in Toscana potrà seguirmi in diretta streaming dalle 15,30 sul sito dell’emittente.

Leggi tutto “Le piante comunicano”

Sanja Särman, “Lettere delle piante agli esseri umani”

SANJA SÄRMAN, “LETTERE DELLE PIANTE AGLI ESSERI UMANI”

Ora posso annunciare l’uscita, il 24 febbraio, per Ortica Editrice della mia nuova traduzione. Un libro speciale, diverso da tutti gli altri. Una raccolta di epistole che sono racconti che formano un singolarissimo romanzo della natura, retto da un filo conduttore sottilmente filosofico.

Lettere delle piante agli esseri umani, dell’autrice sino-svedese Sanja Särman.

Sanja Särman

E’ già possibile prenotarlo qui, e dal 24 febbraio sarà disponibile in libreria.

“Siamo le Piante, sosteniamo noi la biosfera. Dovreste essere grati per come i nostri rami si piegano verso il basso. Se non lo sarete, ci ucciderete. Tanto peggio per voi. Siamo troppo eleganti per pensare a ritorsioni. Accetteremo la morte. Siamo le Piante, e voi vivete solo grazie a noi.”

Leggi tutto “Sanja Särman, “Lettere delle piante agli esseri umani””