Nazionale KO, parliamo di (vero) calcio

NAZIONALE KO, PARLIAMO DI (VERO) CALCIO

Concedetemi un post di calcio, perché ho finito da poco di scrivere un romanzo che ruota attorno a questo sport e sto tornando a occuparmene giusto adesso. Mi accingo infatti a leggere il nuovo romanzo di Marino Magliani e Marco Ferrari Sporca faccenda, mezzala Morettini (Atlantide Edizioni) e mi appresto a lavorare a un mio nuovo libro sul tema. E poi un po’ di diritto di parola ce l’ho anche per aver tradotto l’autobiografia di Arsène Wenger La mia vita in bianco e rosso (Baldini + Castoldi) (curiosamente, gli stessi colori originari della Fiorentina).

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Del resto, il calcio – con buona pace degli indifferenti – è anche cultura (popolare) e società (Luciano Bianciardi ce lo insegna) e, soprattutto a certi livelli esaltanti, è quasi arte.

Appunto, a certi livelli, tipo quelli espressi ieri sera dalla squadra in rosso.

Con Italia-Spagna, abbiamo assistito non a una partita, ma a una corrida. E almeno noi italiani fossimo stati rabbiosi come il povero toro!

Vi dirò, un minimo “godo” (ma in realtà mi girano) per il risultato per e come è maturato, perché il mister Spaletti non ha voluto convocare il viola Bonaventura, credo per un fatto di età, mentre sarebbe stato utilissimo proprio per fare da cerniera tra difesa e attacco, cioè nella zona del campo dove siamo stati surclassati. Comunque anche il “gobbo” Locatelli (perdonate l’accento da tifoso della Fiorentina) sarebbe servito alla nazionale. E basta Jorginho, per carità! Sarà stato un giocatore di classe in passato, ma non ha più la capacità di gestire e ispirare, e di fatto è un uomo in meno, proprio a centrocampo (anche contro l’Albania non aveva fatto niente di trascendentale). Per tener testa a campioni assoluti come gli spagnoli serve qualcuno che tenti quanto meno di avvicinarsi al Pirlo che fu. O, se non altro, una barriera frangiflutti coi piedi almeno discreti. Insomma, per citare il vecchio Orrico, non pifferai, ma taglialegna (di quelli buoni).

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Aggiornamenti pre-estivi

AGGIORNAMENTI PRE-ESTIVI

Dopo una bella sequenza di appuntamenti letterari, e in attesa dell’ultimo del mese di giugno, il 27 alle ore 18 a Marina di Pisa (Libreria “Civico 14”) con Carlo Cuppini e il suo romanzo Logout (ed. Marcos y Marcos), insieme anche alla sociologa Julie Bicocchi, ecco un po’ di aggiornamenti sullo stato dei lavori.

Aggiornamenti

Per passare invece agli aggiornamenti sugli eventi recenti, ecco due video, usciti in televisione (il primo) e anche in rete. Innanzitutto, l’intervista fattami dal giornalista Saverio Simonelli per TV2000 al Salone del Libro di Torino su Da luoghi lontani (Arkadia Editore), il concept-book di racconti che ho scritto con Carlo Cuppini e Sandra Salvato, e sul mio romanzo Viale dei silenzi (sempre edito da Arkadia), e in particolare sul filo conduttore che li attraversa entrambi, ovvero il dialogo intimo con i luoghi e i rinterzi interiori che esso ingenera. Qua sotto trovate la clip del servizio, che riguarda me a partire dal minuto 2:00. Ringrazio ancora Saverio Simonelli e i suoi colleghi operatori e montatori per l’attenzione e il lavoro svolto.

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Piacere e dovere

PIACERE E DOVERE

Sono anni che lavoro nel mondo di fuori e in quello di dentro, scrivendo, traducendo e approfondendo i miei percorsi meditativi e spirituali anche in sede di terapie olistiche. E, credetemi, è un lavoro diuturno, che mi impegna spesso anche nel sonno – e i cui esiti sto raccogliendo e raccontando nel mio saggio narrativo in corso di stesura Voci oltre il buio.

Piacere Praga
Uno scorcio praghese da me fotografato a fine aprile 2024

Alla fine, è buffo ma anche confortante rendersi conto che si riduce tutto a poche, semplici illuminazioni, come quelle che ho avuto negli ultimi giorni (e notti, ché la notte per me è sempre un momento cruciale). Non so che cosa mi abbia sbloccato, oltre al lavoro di cui sopra, che di solito va “a strappi” e fa emergere le risposte dapprima col contagocce, e poi, all’improvviso, con bruschi scrosci di rubinetto portano via qualunque incrostazione. Forse l’approfondimento (in vista degli eventi in programma a Firenze e a Marina di Pisa) della letteratura di Luciano Bianciardi, autore che sento molto affine a me per sensibilità, spirito critico e amore per la prosa semplice ma densa – oltre che per l’affetto per la Maremma, terra a cui sono legato anche per”ascendenza” materna (dato che mia madre ci fece le scuole medie e ebbe anche occasione di incrociare Bianciardi alla Biblioteca Chelliana di Grosseto). Non a caso, ho citato il grande autore anche nella mia recensione del bel romanzo di Donatella Sasso Piazza della Vittoria (Golem Edizioni, 2023), uscita ieri sul blog La Poesia e lo Spirito, dove ho sottolineato:

Piacere

“Per questi tratti quasi “neorealistici”, sia pur trasfusi nella nostra epoca, Piazza della Vittoria mi ha ricordato la grande tradizione italiana, che, diversamente da quanto qualche critico ha recentemente sostenuto, non è propria soprattutto del racconto, ma anche del romanzo, sia fatto di trama, sia di contenuti e atmosfere. Tradizione che ancor oggi – almeno qualche volta, come senz’altro in questo caso – sa proporre narrazioni dense di una pastosa linearità sul piano tanto stilistico quanto drammatico, tale da rendere con vividezza la noia e le speranze, le interessanti prospettive e i sostanziali tradimenti della società odierna, non meno bastarda di quella degli anni del Boom nel rivoltare in faccia a coloro che le avevano nutrite le speranze di una vita migliore. Finché non succede qualcosa per cui, se non soccombono, reagiscono. E Martina, la protagonista, il cui nome emerge in una fase avanzata del romanzo, è tra quelli che reagiscono. Anche perché, diversamente da celebri immigrati (sia pur interni) degli anni ’60, come il Luciano omonimo di Bianciardi ne La vita agra, viene aiutata da qualcuno che le fa scorgere una possibile luce. E sceglie di seguirla.”

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Appuntamenti di maggio e giugno

APPUNTAMENTI DI MAGGIO E GIUGNO

L’altro giorno vi ho fatto la sintesi del mio “stato dei lavori” artistico e interiore. Oggi posso stilare il quadro generale degli impegni di maggio e della prima metà di giugno, legati ai miei libri e alle mie traduzioni edite.

Si comincia l’11 maggio alle ore 18 al Salone del Libro di Torino, quando sarò allo stand di Golem Edizioni (il G66 nel Padiglione 2) per un firmacopie in veste di traduttore del romanzo dello scrittore cubano Amir Valle uscito lo scorso settembre, Il santuario delle ombre.

Appuntamenti di maggio 1

Proseguendo con gli appuntamenti di maggio, e ricordando che al Salone di Torino sarò comunque dal 10 a tutto il 12, rientrerò a Firenze il 13 in tempo per l’appuntamento di martedì 14 maggio (ore 18) presso “Itaca”, la residenza letteraria e circolo culturale dall’amico scrittore e giornalista Paolo Ciampi legato alla casa editrice I Libri di Mompracem: un incontro dal titolo “Il suono tra musica, scrittura e traduzione”, con il chitarrista classico e compositore Ganesh Del Vescovo (mio maestro, come sapete).

Appuntamenti di maggio 2
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