VIAGGIARE LEGGENDO (E SCRIVENDO)
Viaggiare leggendo è uno dei refrain estivi più consolidati, benché messi alla prova dalle pigrizie tecnologicamente indotte degli ultimi dieci-quindici anni. Eppure, col ritorno alla vita dopo la triste stagione pandemica, si percepisce come le persone lo desiderino, esattamente come desiderano vedere i posti, viverli e incontrarci altra gente. Nel corso delle prime presentazioni di Da luoghi lontani (Arkadia Editore) in giro per l’Italia, ho avuto modo di sentirlo con chiarezza.

Da Senigallia a Firenze, da Vercelli a Torino, da Barga a Urbino, ho percepito nitidamente come spostarsi e toccare (perché mi riferisco proprio al libro cartaceo, oggetto gradevolissimo come forma e consistenza, ancor prima che per i contenuti) fossero proprio le cose che più ci mancavano.
Intanto, ho visto (o rivisto) anche posti intorno ai luoghi delle presentazioni (penso ad esempio a Fabriano, Loreto, Recanati, Città di Castello, Sansepolcro), che hanno arricchito la mia costellazione italiana di piccole città e borghi, da me sempre adorata ma un po’ trascurata in favore delle esperienze nordeuropee. E ognuno di questi luoghi mi ha sollecitato a scrivere, infarcendo il mio carniere mentale, ma soprattutto emozionale e spirituale, di pensieri e sensazioni che entreranno progressivamente a far parte dei due libri a cui, come sapete, lavoro da qualche settimana.

Così, letture (del nostro libro nel corso delle presentazioni, e naturalmente di altri libri che porto con me in viaggio), scrittura e peregrinazioni della mente e del cuore si accompagnano e alternano pressoché incessantemente, tenendo vivo un fuoco in cui consiste la quintessenza del mio lavoro di scrittore – più qualche divagazione (che tale non è) linguistica e musicale, visto che nel mio bagaglio non mancano mai materiali di studio delle lingue utili per il mio lavoro di traduttore e la fedele chitarra classica coi relativi spartiti… in risposta a chi dice: “Ma quanta roba ti porti dietro?”.
Chiaramente, tutto questo è aiutato dal fatto di optare – ogniqualvolta sia possibile – per il viaggio in macchina, un piacere che, paradosso dei paradossi, ho scoperto grazie alla pandemia e alla volontà di schivare i treni (e i nazistoidi Green Pass ivi imposti) per un lungo periodo di tempo, ma che perdura ancora adesso che le discriminazioni sono finite (anche se non per tutti, putroppo). Guidare oggi mi stressa molto meno di prima, ma soprattutto è un esercizio utilissimo alla ritrazione del pesante e fastidioso ruminare del pensiero. Ho sempre sostenuto che scrivere, per me, è fondamentalmente rendermi tramite di significati, percezioni e altro che proviene dall’Oltre – e questa stessa logica ho applicato ai miei racconti di Da luoghi lontani, oltre che alla mia quadrilogia distopica Internet. Cronache della fine e al romanzo Viale dei silenzi, e in parte al più strettamente autobiografico diario di viaggio Berretti Erasmus.

Siamo stati educati dalla cultura occidentale a identificare l’esse con il cogitare, mentre il pensiero è solo una manifestazione imperfetta della vera identità, che si coglie soprattutto meditando, come le grande tradizioni spirituali sia occidentali, sia orientali, mettono benissimo in luce. E meditare è stare nel qui e nel cuore, lasciando tacere la mente. Ecco, proprio scrivendo – o componendo, o creando – in tale stato vengono fuori le cose più belle. Non perché il pensiero sia inutile, ma perché non “comanda” lui. Comanda la dimensione del sentire, del cuore, appunto, e in definitiva dell’amare. Tuttavia, amanti dei cioccolatini, scansatevi! Qui non parliamo di amore mieloso e zuccheroso, quasi sempre finto, ma di un’ardente fornace d’ispirazione, fonte di una vocazione che dà senso all’intera esistenza terrena.
Tornando a bomba: viaggiare leggendo, e in particolare leggere mentre si viaggia guidando, aiuta a stare qui, focalizzati, senza disperdere energie – o bloccarle, o frenarle – in mille rivoli mentali. Dunque è un prezioso esercizio meditativo, non diversamente dal camminare, anche se quando cammini corri meno rischi se scivoli nel pensiero e ti distrai, quindi tendi a farlo di più. Perciò, guidare per andare a presentare i libri è a mio avviso molto efficace. Farlo alimentando al contempo letture, scritture, lingue e musiche, è un po’ la sintesi di ciò che sono, o almeno di ciò che sono in (relativa) superficie, visto che le profondità del Sé (punto di contatto col Dio-in-noi) sono insondabili, e restano appunto un Oltre di cui, in questa vita, è possibile cogliere solo degli sprazzi. Sprazzi che, peraltro, si riflettono nel mondo che esploriamo viaggiando, e sempre mentre viaggiamo si fanno conoscere e, soprattutto, riconoscere.
Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro, scrittori, giornalisti e lettori in genere, che stanno dedicando attenzione e recensioni a Da luoghi lontani, e che lo stanno presentando insieme a noi nei vari posti toccati dal nostro tour. Oggi, in particolare, sono uscite due splendide recensioni, una sul blog I libri di Mompracem, a firma di Marisa Salabelle, e l’altra sulla rivista di bordo di Trenitalia, La Freccia (segue qui sotto), grazie a Sandra Gesualdi.

Siamo felici di immaginare i lettori che potranno viaggiare leggendo e, così, scopriranno un libro che li farà esso stesso viaggiare tra luoghi del mondo reale e dell’immaginazione/spirito, coinvolgendoli in molteplici percorsi attraverso la realtà e fino alle soglie dell’Oltre.
Nel frattempo, vi annunciamo che domani (9 giugno), alle ore 18, presenteremo Da luoghi lontani presso l’associazione LaViaTrecento (Via Trecento 136, nei pressi di Montespertoli), con la direttrice Anna Giambelli e la scrittrice e cantautrice Sara Bini.
Il 10 giugno (alle ore 18,30) saremo invece alla libreria-caffè letterario Il giardino delle parole (Via Pagliucola 115, Pistoia), proprio con la scrittrice Marisa Salabelle.
Il 13 giugno (alle ore 18,30), poi, saremo alla libreria Palomar di Grosseto (Piazza Dante Alighieri 18) con il giornalista Luca Mantiglioni, caporedattore dell’edizione grossetana del quotidiano La Nazione
il 20 giugno (alle ore 18) presenterò (Sandra e Carlo non potranno esserci) il libro alla libreria Wojtek di Pomigliano d’Arco (Napoli) (Piazza Giovanni Leone 13), che già mi ha ospitato in passato con Viale dei silenzi e Internet. Cronache della fine. L’incontro, che verrà condotto da uno degli amici della libreria, toccherà anche Berretti Erasmus, anche se sarà principalmente imperniato su Da luoghi lontani.
