Covigliaio e traduzioni

COVIGLIAIO E TRADUZIONI

La prima stesura della mia traduzione di un nuovo, grande libro di Amir Valle volge gradualmente a conclusione – mentre torno a raccomandarvi il suo romanzo Il santuario delle ombre, uscito l’anno scorso per Golem Edizioni -, e intanto mi appresto a iniziare la traduzione di una splendida raccolta di versi di un altro amico, il poeta faroese Kim Simonsen.

In questo caso si tratterà di una traduzione “mediata”, perché partirò dalla versione inglese della poetessa e traduttrice americana Randi Ward, ma avrò come riferimento “esterno” anche il testo in lingua faroese, che presenta alcune affinità con lo svedese, da cui già traduco, e che potrà contribuire a mettere in evidenza – direi, musicalmente – dei “microtoni” semantici da far affiorare nella versione italiana.

Una cosa di cui abbiamo parlato approfonditamente ieri l’altro sera alla Festa dell’Oasi Forestale di Covigliaio (sull’Appennino tosco-emiliano), organizzata da P.E.S.C.A.S. e da I libri di Mompracem (v. le mie foto), partendo proprio dalle mie traduzioni dallo svedese di Lettere delle piante agli esseri umani di Sanja Särman” e da Träbild. Sussurri da Gotland di Christian Stannow (Ortica Editrice), presentati insieme al volume La foresta è la mia cura di Mauro Batisti (ed. I Libri di Mompracem), è il fatto che la radice di tutta l’espressività naturale, per così dire, è la vibrazione, manifestazione quintessenziale dell’energia in tutte le sue forme. Anche le parole che formano le lingue – ogni lingua – sono formate da vibrazioni, perché sono composte da suoni, e il suono, insieme alla luce, è la più immediata e penetrante forma di energia , a volte estremamente sottile e capace di pervaderci a livelli che non percepiamo immediatamente.

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Orizzonti del viaggio e delle lingue

ORIZZONTI DEL VIAGGIO E DELLE LINGUE

Continua la serie dei miei appuntamenti in giro per l’Italia sul tema Gli orizzonti del viaggio e delle lingue, nei quali parto dai luoghi evocati nei miei libri e in quelli da me tradotti per svolgere una riflessione generale sul filo sottile ma profondo che lega il lavoro di scrittura a quello di traduzione. Del resto, se seguite questo blog lo sapete fin da aprile, quando per la prima volta ho parlato di questo argomento in occasione dei miei incontri con gli studenti dell’Università di Stoccolma e di quella di Uppsala, insieme al mio traduttore svedese Johan Arnborg.

Da allora, e fino all’incontro di qualche giorno alla Biblioteca Comunale di Passignano sul Trasimeno (nella mia foto, una veduta del lungolago), il filo di questo ragionamento si è approfondito, impregnando ogni aspetto del mio lavoro letterario, sia sul fronte scrittorio che su quello traduttivo – che, come spiego durante i miei incontri con i lettori, sono per me due facce della stessa medaglia. Così non solo sto raccogliendo idee preziose per Voci oltre il buio, il saggio narrativo che sto scrivendo sulle mie esperienze meditative e spirituali – che toccherà anche e in misura cruciale la mia esperienza artistica come scrittore e traduttore -, ma presento ormai congiuntamente tutti i frutti del mio lavoro nell’una come nell’altra veste.

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Premio Traduttore 2023 “La Quercia del Myr”

PREMIO TRADUTTORE 2023 “LA QUERCIA DEL MYR”

Ringrazio moltissimo gli organizzatori del Concorso letterario La Quercia del Myr per avermi scelto per il premio come Traduttore letterario del 2023 (v. qui).

È un riconoscimento che mi dà gioia, perché le lingue, insieme alla scrittura (e alla musica), sono la mia grande passione, oltre che il mio lavoro.

Premio traduttore

Il filo conduttore di tutto è suono, vibrazione, emozione-concetto: tutte varianti di quell’energia sottile che tiene insieme l’universo. Il mio microcosmo vi ruota attorno, e sapere che il lavoro di tanti anni è apprezzato è una piacevole conferma e un ulteriore stimolo a fare ancor più e meglio.

Qui trovate tutte le informazioni sulle mie traduzioni letterarie fino ad oggi.