Non dualità

NON DUALITÀ

Non dualità
Uno scorcio di Massa Marittima, con un cipresso, albero che per sua costituzione naturale collega la Terra al Cielo (foto mia)

L’unica riflessione che mi viene da fare, in questo tempo di aspre contrapposizioni interne e internazionali, è questa, alla luce del mio percorso spirituale e olistico, nonché delle letture e dei progetti letterari che ho in corso (e in mente): sto apprendendo sempre più la lezione della non dualità.

Qualsiasi contrapposizione è frutto di un’illusione, ovvero dell’idea di prevalere su qualcosa o qualcuno. Fermo restando il No a qualunque abuso della libertà altrui, politico o personale (il mio impegno negli ultimi anni sta a testimoniarlo), comprendo che l’unica cosa che conti è l’individuazione e l’espressione del , scintilla divina annidata nel nucleo più profondo dell’identità, e che si manifesta – anzi, deve manifestarsi, per il bene personale e collettivo – nel far(si) concreto della propria vocazione.

Vivere in questa centratura favorisce uno stato di fluida realizzazione personale nella concretezza delle cose (come ben sottolineato da Fritjof Capra ne Il Tao della fisica), l’unione degli apparenti opposti – che sono solo frutto della sovrapposizione della mente alla realtà – e il venire alla luce di un intuito tendenzialmente infallibile.

Dobbiamo renderci lastre trasparenti a questa luce e lasciarla operare nel mondo tramite “noi”. Tutto il resto è confusione, abilmente pilotata da altri o da noi stessi per interessi di parte, informazione manipolata e strumento per imbrigliare le coscienze imbrigliate nelle passioni più miopi.

Per questo da me non sentirete una parola né sul voto, né sulla guerra, né sulle politiche sanitarie (ma questo già lo sapevate). Anche se ho le mie idee, e molto chiare. Tuttavia, il mio resta solo un impegno artistico-letterario, filosofico e spirituale.

Credo – convintamente, perché è un frutto della mia esperienza – che qualunque scelta debba passare attraverso la più alta consapevolezza, sempre in un’ottica di non dualità. E tale consapevolezza può venire solo da un percorso e da un addestramento costanti, spesso dolorosi, ma infine capaci di cambiarci in meglio in modo irreversibile.

Solamente di questo ci si può fidare, e allora qualunque cosa scegliamo di fare nella vita è “giusta” e riesce da sé.