EQUILIBRIO, RIVELAZIONE, MANIFESTAZIONE
Le tre parole di riferimento di oggi, che in realtà sono il frutto, il sunto e il succo di un lavoro interiore lungo anni, da cui è scaturito il mio nuovo saggio Voci oltre il buio (finito da poco), sono equilibrio, rivelazione e manifestazione.
L’equilibrio l’ho appreso fuoriuscendo dalla logica del dualismo, aspramente sperimentata durante ll periodo pandemico e all’inizio di quello bellico, e i cui frutti ho riversato nel romanzo (pure da poco ultimato) La via dell’altrove, rifiutandomi di tornare a trattare questi argomenti sui social media, sia per evitare inutili contrasti, sia perché necessitavano di un approfondimento “sottile” che solo un testo narrativo poteva consentirmi di sviluppare.
La rivelazione è quella chiarezza intuitiva (peraltro confermata dai recenti sviluppi in tema di dichiarazioni pubbliche relative alla pandemia, alla guerra e alla censura delle voci autenticamente libere) che fa capire al volo come stanno le cose, dentro e intorno a sé, nel piccolo come nel grande, precedendo e accompagnando la razionalità pur guidata dai fatti (letti in modo ben diverso da come vorrebbero i media di sistema).
La manifestazione è quanto ne consegue: il “fare” sulla cui fondamentale importanza sono tornato più volte. Alle porte dei 48 anni, posso dire di calarmici appieno soltanto adesso. Manifestarsi – alla larga dalle risonanze vagamente “new age” del cosiddetto manifesting, che pur ne esprime alcune valenze, ma con venature di “pensiero esoterico” che non amo – è tradurre lo spirito che parla in noi (nel profondo) in atto nel fare concreto. Attuare la propria vocazione senza più alcun freno mentale. Realizzare il Sé senza perdere tempo in stronzate (tipo le liti da social o le versioni ufficiali su epidemie, guerre, crisi speculative, pugili donne oppure no, navi affondate da trombe d’aria chirurgiche o arresti di fondatori di piattaforme di messaggistica).
Schivare, focalizzarsi e fare. E per me fare è scrivere e tradurre. E testimoniare tramite questo.
Perdonate lo sfogo e i lievi cenni polemici, ma sapete che non posso non condividere quanto emerge da dentro e che sento risuonare potenzialmente anche con altri lettori.