Condivisione e promozione culturale

CONDIVISIONE E PROMOZIONE CULTURALE

Condivisione

In questa stagione ancora difficile, ma di rinnovamento e liberazione, mi è capitato di fare una riflessione cruciale riguardo al lavoro letterario. Una cosa che avevo notato a sprazzi anche in passato, ma che adesso mi si ripropone nella sua essenza nuda e netta. Nella scrittura, l’elemento dell’autenticità dell’espressione è fondamentale, sì; tuttavia, anche il lavoro di promozione e “movimentazione” culturale è essenziale, e non solo in una (del tutto legittima) prospettiva commerciale, ma nell’ottica della condivisione.

Attenzione, il mio non è un discorso puramente idealistico, per quanto l’ideale della circolarità dei valori e dei contenuti artistici e filosofici non sia aria fritta – se il mondo è in gran parte ridotto a monadi isolate e inconsapevoli, è proprio per la carente applicazione di tale valore -. Si tratta piuttosto di un’esigenza che lo stesso scrittore coltiva dentro di sé, pur facendo (o forse proprio perché fa) un lavoro in gran parte solitario.

Incontrare persone è importante – e parlo principalmente di incontri nel mondo reale, pur non disprezzando l’utilità della Rete per creare ponti tra anime lontane -. Gli eventi letterari, che siano presentazioni, reading o fiere, sono momenti in cui il patrimonio di idee e percezioni costruito nelle preziose fasi di meditazione e solitudine trova riscontri e momenti di confronto, corroborandosi un po’ come fanno i capelli quando si tagliano. Sì, perché anche in questo caso si sfronda il superfluo e si arricchiscono (col fenomeno delle risonanze) gli aspetti essenziali della propria vocazione artistica.

Sempre restando in tema, l’esperienza di scrittura al contempo individuale e condivisa di Da luoghi lontani (Arkadia Editore), insieme a Carlo Cuppini e Sandra Salvato, mi è stata particolarmente preziosa fin dalla fase puramente creativa. Infatti, per quanto ognuno di noi continuasse a seguire il proprio filo narrativo personale, siamo stati compartecipi dell’elaborazione di un’idea e dello svolgimento di un filo conduttore unitario. Questo ci ha, in un certo senso, resi un gruppo nel senso musicale del termine. Insomma, siamo tre solisti che hanno abbracciato e sviluppato una consonanza di fondo, che nasceva naturalmente in territori pre-letterari, ma qui si è esplicata con la fluidità di un “solitario a tre” ben riuscito.

Infine, venendo alla “condivisione promozionale” di cui sopra: l’11 maggio inizierà ufficialmente il tour “fisico” di questo libro, con il primo evento a Senigallia (Ancona), nell’ambito della rassegna “Il Maggio dei Libri”, presso la libreria “IoBook” di Giovanna Curto, con relatrice la giornalista Valeria Bellagamba. Giovanna e Valeria terranno a battesimo un percorso attraverso l’Italia che aspira a durare a lungo e raggiungere la mente e il cuore di molti lettori.

Già prima di allora, però, il 28 aprile, sarò a Grosseto, invitato dal promotore culturale Pasqualino Casaburi presso l’Associazione “Sandro Pertini” (si veda la foto in testa all’articolo) nel quadro della rassegna “Autori oltre il tempo rovinoso”, per parlare di tutta la mia produzione letteraria e dell’arco che traccia tra gli scenari di un mondo in crisi e gli orizzonti interiori come premessa indispensabile per una rivoluzione che, se non parte da dentro, fuori non sarà mai concreta. In questa occasione, oltre che dei miei libri precedenti – Internet. Cronache della fine (Galaad Edizioni), Berretti Erasmus (Fusta Editore) e Viale dei silenzi (Arkadia Editore) – introdurrò anche di Da luoghi lontani, ma solo come premessa di un evento dedicato esclusivamente al libro in questione, che si terrà a luglio in una bella cornice presso le mura urbane.

Siamo in un’epoca di tentazioni di isolamento – in esaurimento, grazie al Cielo -, ma anche di voglia di apertura e, appunto, condivisione. Spero con forza che questi appuntamenti e tutti gli altri di cui via via vi informeremo alimentino un clima di entusiasmo e novità, per non appiattirci sulle tristezze di gran parte del nostro tempo, ma piuttosto cogliere e approfondire la vena di luce e gioia che alla fine, storicamente, riesce sempre a prevalere sui disfattismi e le complicità ai sistemi di potere.

Questi eventi aspirano a suggerire molteplici percorsi, nello spazio, nel tempo e nella memoria (che è anche percezione del futuro, visto che il tempo, in definitiva, non esiste), per far tornare il desiderio di stare in ciò che si ama e la volontà di attuarlo, per sé e per coloro che amiamo.