DIVAGAZIONI ESSENZIALI

In questi giorni pre- e post-pasquali ho lavorato soprattutto alla preparazione della promozione dell’appena uscito Da luoghi lontani (Arkadia Editore) insieme ai colleghi e amici Carlo Cuppini e Sandra Salvato (nella foto) e alla casa editrice – presto vi daremo notizie.
Il fatto è che ho scritto meno, almeno su carta, non certo nella testa, dove ho lasciato mulinare, accordarsi e organizzarsi idee che mi torneranno utilissime al momento di rimettere mano alla penna – che, come sapete, per me è sempre l’ultimo atto (ci arrivo quando sento il tutto pressoché pronto dentro).
Per il resto, ho lavorato – anche qui, meno del solito – allo studio delle lingue e della chitarra (questo, in verità, sempre intenso e necessario quasi quanto – e senz’altro come – la meditazione), e ho fatto il punto su diverse dinamiche “radicali” di me stesso.
Qualche tempo fa avevo svolto una riflessione sul valore dell’assenza e del silenzio, dunque non ho trovato niente di meglio che applicarla e viverla nel profondo. E ora ho capito una cosa: esiste certamente una zona “nucleare”, in ognuno di noi, dove la nostra identità è puro magma incandescente, Luce creativa e in sé (non riesco a vederla in altro modo) divina. Qui nascono, o vengono ricevute, ispirazione e idee, che poi si proiettano all’esterno dando forma – quando assecondate – al mondo.
Questa fondamentale operazione di consapevolezza ci mette a confronto con la necessità di liberarci dai grumi di Ego che non ci permettono di attingere al Sé, ma anche di far tesoro di quel minimo di Ego che è l’Io, ovvero la coscienza del proprio valore e delle proprie capacità, senza la quale neanche il Sé – ovvero lo Spirito-in-noi – riesce a manifestarsi nella realtà fisica.
Ecco allora che anche operazioni apparentemente “materiali” come dedicarsi a organizzare una campagna promozionale sono importanti per dare un ancoraggio, un radicamento a terra, alla parte più “alta” di noi stessi e del nostro lavoro.
Ben vengano simili “divagazioni” (che in realtà sono parte essenziale del lavoro di uno scrittore). Soprattutto quando ci si dedica a esse insieme a ottimi collaboratori, con i quali si condivide molto più delle sole parole – che sono importanti, sì, ma senza i sentimenti e valori condivisi restano, appunto, solo parole.