Luce interiore e tempi difficili

LUCE INTERIORE E TEMPI DIFFICILI

Luce interiore
Danzica (foto di Giovanni Agnoloni)

Oggi ho avuto un secondo, piacevolissimo incontro via Skype con gli studenti di Italianistica dell’Università di Danzica, condotto dall’ottima Professoressa Dorota Karwacka-Pastor.

Incredibile la profondità e il grado d’interesse (che si percepisce dalla qualità delle domande) delle ragazze e dei ragazzi, che tra l’altro hanno anche già ordinato i miei libri nel corso della chiacchierata!


Un aspetto su cui mi hanno fatto riflettere è l’importanza della luce interiore. Mi hanno chiesto se nei miei romanzi (soprattutto quelli distopici) ci sia della speranza, o se la cornice negativa prevalga. Io ho risposto che naturalmente è presente, sì, ma nasce sempre dal confronto con il contorno (anche) negativo. La speranza è dentro di noi, e c’è sempre, come dice Aragorn ne Le due torri di Tolkien.

Dobbiamo coltivarla orientando sempre il nostro pensiero a cose alte e belle, e tenerla viva e prendercene cura come del nostro combustibile più importante, al tempo stesso approfondendo la consapevolezza di chi siamo e cosa desideriamo, la nostra vocazione, che va coltivata incessantemente.
Dobbiamo sì prendere coscienza delle bugie e degli abusi del potere (ogni riferimento alla situazione attuale è “puramente casuale”) ma ripartire ogni volta da dentro riportando cuore e mente a questo centro luminoso. Altrimenti diventiamo noi stessi parte e concausa del problema. Chi coltiva pensieri negativi crea cose negative.


La rinascita del mondo parte dalla rinascita della singola persona, e dalla sua risonanze con altre anime rigenerate.