Sanja Särman, “Lettere delle piante agli esseri umani”

SANJA SÄRMAN, “LETTERE DELLE PIANTE AGLI ESSERI UMANI”

Ora posso annunciare l’uscita, il 24 febbraio, per Ortica Editrice della mia nuova traduzione. Un libro speciale, diverso da tutti gli altri. Una raccolta di epistole che sono racconti che formano un singolarissimo romanzo della natura, retto da un filo conduttore sottilmente filosofico.

Lettere delle piante agli esseri umani, dell’autrice sino-svedese Sanja Särman.

Sanja Särman

E’ già possibile prenotarlo qui, e dal 24 febbraio sarà disponibile in libreria.

“Siamo le Piante, sosteniamo noi la biosfera. Dovreste essere grati per come i nostri rami si piegano verso il basso. Se non lo sarete, ci ucciderete. Tanto peggio per voi. Siamo troppo eleganti per pensare a ritorsioni. Accetteremo la morte. Siamo le Piante, e voi vivete solo grazie a noi.”

Romanzo epistolare in cui il mondo vegetale e quello umano entrano in comunicazione tra loro. È un leggero e toccante elogio agli amenti caduti, ma anche un atto di accusa ai fuggevoli limiti della capacità di autocomprensione umana.

La voce polifonica delle piante seduce il lettore, invitandolo a entrare in un mondo in cui i confini tra gli individui sono permeabili, dove la luce non viene percepita ma ingoiata, e dove rovistare in cerca di nutrimento tra i cadaveri dei propri genitori è un atto di pietà filiale.

Il romanzo è costituito dalle Lettere delle Piante agli Umani, che permettono a noi Umani di accedere alla coscienza collettiva dell’universo vegetale, e dalle Lettere degli Umani alle Piante, in cui i singoli esseri umani riconoscono il ruolo da esse svolto nei recessi più profondi della propria anima e nei loro ricordi più intimi.

Sanja Särman (1987) filosofa, scrittrice e artista visuale sino-svedese, lavora presso l’Università di Uppsala in un progetto di ricerca volto a interpretare l’apparente frammentazione dell’anima in Omero e in Zhuāngzǐ. La sua ricerca filosofica indaga su come l’anima raggiunge la perfezione quando si sviluppa oltre i limiti di se stessa. Come artista visuale, è interessata alle rivelazioni e al mondo invisibile (collabora a diversi progetti internazionali imperniati sul concetto di “oltreumano”). Nella sua attività letteraria tenta di approssimarsi all’inimmaginabile.