POESIE IN TRADUZIONE BULGARA
Alcune mie poesie sono uscite in traduzione bulgara (grazie alla traduttrice Наталия Димитрова e all’editor Dušan Gojkov) sul n° 57 del “Balkan Literary Herald” (potete trovarle qui da pag. 49).
Seguono sotto le versioni italiane e inglesi (trad. inglese mia).
Mentre ti penso,
fuori c’è una danza di fili d’erba.
Il treno è fermo in stazione,
ma loro si dimenano,
scossi da un fremito sincopato.
Al di sopra, una ringhiera metallica
separa questo punto
dal resto del mondo.
E magari anche noi
l’uno dall’altra.
A volte un gesto basta,
fa la differenza.
A volte è meglio di no.
Quel che conta è un’attesa paziente,
assecondando l’invisibile
suono del vento.
While I’m thinking of you,
outside there’s a dance of grass blades.
The train is still in the station,
yet they twist,
shaken by a syncopated tremor.
Above, a metal railing separates this spot
from the rest of the world.
And maybe us, too,
from one another.
Sometimes a gesture suffices.
Makes a difference.
Sometimes it’d better not.
What matters is a patient wait,
listening to the invisible
sound of the wind.
—
Forse in te
c’è ancora
una scintilla di
ciò che amavo.
I tuoi occhi continuano a irradiare
parte di quel calore.
Io, però, sono cambiato.
Ho una strada da seguire.
Guardo la tua foto,
illudendomi con l’idea
che possiamo tornare al passato.
Ma forse siamo solo
compagni di viaggio,
linee parallele
che occasionalmente s’incontrano.
Segmenti di tempo
condivisi come cibo
in una stanza
senza luce.
Perhaps in you
there’s still
a spark of
what I used to love.
Your eyes keep radiating
part of that warmth.
Yet, I’ve changed.
I have a way to go.
I watch your picture,
deluding myself with the idea
that we can go back to the past.
But maybe we are just
travel companions,
parallel lines
occasionally overlapping.
Segments of time
shared like food
in a room
with no light.
—
Il suono del mio alito
quando espiro l’aria
nell’asciugamano,
dopo essermi lavato,
mi confonde.
Mi fa pensare
a un colpo di vento.
Ma fuori
l’aria è immobile.
Il mondo è immerso
nel silenzio.
Guardo l’interno della casa,
e capisco che non ci sei più.
La tua assenza è rappresa
nella nuvola
appena emessa
dal mio naso
e assorbita
da questo pezzo
di stoffa spugnosa.
My breath’s noise
when I exhale the air
into my towel,
after washing up,
confuses me.
It makes me think
of a blast of wind.
But outside
the air is still.
The world is plunged
in silence.
I look at the inside of my house
and realize you’re no longer here.
Your absence is condensed
in the cloud
just emitted
by my nose
and absorbed
by this spongy
piece of cloth.
—
Il sorriso complice
dell’estate
si rivela
nell’ombra
di una zanzara
sospesa
davanti a un lampione,
nell’eco biascicata di voci
distanti,
in una vampata
di odori di cucina
slabbrati dal caldo,
o nel sapore di un piatto
pregustato
come un ricordo
sepolto.
The knowing smile
of summer
reveals itself
in the shadow
of a mosquito
suspended
before a street lamp,
in the swallowed echo
of distant voices,
in a blast of kitchen odours
deformed by the heat,
or in the flavour of a dish
anticipated
like a buried
memory.
—
(nella mia foto, uno scorcio di paesaggio gallese)