Pessimismo? No, grazie

PESSIMISMO? NO, GRAZIE

Recentemente mi è capitato di interagire con vari amici, colleghi e anche persone che prima non conoscevo, particolarmente (e comprensibilmente) avviliti e portati a coltivare il pessimismo.

Pessimismo

Come ho sempre detto – anche nell’antologia a cura di Giulio Milani Noi siamo l’opposizione che non si sente (Transeuropa, 2021) -, ribadisco pure qui che è un atteggiamento controproducente. Serve soltanto a rendere la vita più facile ai sistemi di potere antidemocratici e criminali, che anzi alimentano il pessimismo con filoni della controinformazione abilmente pilotati, che dicono che tanto non c’è via di uscita, che andrà sempre peggio, che “sono tutti uguali”, che “è già tutto deciso”. Così la gente si scoraggia, non vota, non protesta e si arrende.


Dobbiamo mantenere la lucidità e la capacità di vedere e apprezzare i dati positivi e incoraggianti che CI SONO, soprattutto in questo momento. Non tanto qui o in Francia, lo riconosco. Ma si tratta di due paesi (insieme all’Austria) sempre più isolati, e che non potranno insistere a lungo su questa strada. La riscossa è partita, la verità sta venendo fuori e la libertà sta iniziando a tornare, come dimostrano Spagna, Irlanda, Regno Unito, Messico, molti stati degli USA, per non parlare di realtà come quella polacca, dove di restrizioni folli e antiscientifiche come quelle italiane non si è mai sentito parlare (o, se in parte ve ne sono state, la gente le ha giustamente boicottate).


Siamo prossimi a un possibile punto di svolta, che potrebbe avere nell’elezione di un capo di stato inaspettato (o inaspettata) un momento-chiave, possibile preludio alla fine di un governo tra i peggiori della storia repubblicana. Teniamo duro, e continuiamo a rimanere coerenti nel difendere la Costituzione e nell’ignorare le norme in contrasto con essa, riservandoci di adire tutte le istanze giudiziarie in caso di sanzioni. Così si combatte la discriminazione finalizzata al controllo. Così si risorge.


E


Mantenere sempre un atteggiamento positivo, coltivare la meditazione, la preghiera, l’alimentazione sana, l’amore, il sano esercizio fisico, tutto ciò che è passione e vocazione. E diciamo NO al pessimismo. Basta la realtà di fatto per sperare. E la speranza non è mai morta, nemmeno quando Hitler era all’apice del potere – e infatti poi è caduto.


Per coloro che hanno problemi di soldi, capisco, adesso è dura, e non li giudico se devono scendere a compromessi. Ma li invito comunque a resistere e a ricorrere per vie legali. E soprattutto facciamo tutto il possibile, almeno noi che possiamo permettercelo, per non prestare il fianco a un sistema contrario a ogni buon senso.


Ricordiamo la lezione di Gandhi, e cerchiamo di viverla con la centratura che ci hanno insegnato figure come Thích Nhất Hạnh, ma soprattutto come il troppo spesso dimenticato Gesù Cristo. Ci sia di insegnamento il Suo atteggiamento nel deserto, quando fu tentato dal demonio ma si rifiutò di dialogarci.